Il 7 Aprile 2018 si è tenuto a Catania, presso il Palazzo della Cultura, il seminario di riflessione Orientamento sessuale e identità di genere – dalla negazione alla consapevolezza delle questioni LGBT+. Dato il grande interesse riscontrato, pubblichiamo qui sul nostro sito, gli abstract degli interventi. Ricordiamo inoltre che presso Spazio Imago è attivo Spazio Orientamento Sessuale, un servizio della nostra associazione rivolto a tutti coloro i quali hanno necessità di affrontare questioni relative alla propria identità sessuale, al proprio orientamento sessuale e a tutti gli uomini e donne, famiglie, istituzioni che, per motivi diversi, hanno bisogno di riflettere sul tema della sessualità.

 

Abstract

 

Dott. Gerry Lanzafame, Psicologo, Psicoterapeuta, Vice Presidente Spazio Imago: “Dalla terapia riparativa al paradigma affermativo: un excursus storico-culturale

ll tema dell’intervento si strutturerà attorno alla paura del diverso e alle reazioni di astio e odio che determinano reazioni di disgusto verso “l’altro – umano”. La storia è piena di esempi relativi alla conflittualità fra un gruppo dominante ed un gruppo dominato “diverso” (razza, sesso, orientamento sessuale, ecc.) che subisce spesso trattamenti violenti e sprezzanti. Se il disgusto verso le persone omosessuali trova le sue radici nell’impalcatura dottrinale delle principali religioni monoteiste del mediterraneo,  alla fine dell’800  anche nell’ambiente scientifico, il paradigma patologia psichiatrica/omosessualità, in base al quale le persone omosessuali venivano considerati degli “invertiti”, persiste quasi fosse un continuum. Ancora fino a qualche decennio fa venivano praticati trattamenti terapeutici violenti e distruttivi con l’intenzione di ‘curare’ i casi di omosessualità: dall’asessualizzazione  alla riconversione all’eterosessualità attraverso interventi chirurgici sui testicoli, dalla rimozione chirurgica delle ovaie e dell’utero alla clitoridectomia, o dalla terapia ormonale alla somministrazione di LSD o di farmaci, dall’elettroshock all’ipnosi o alla terapia avversiva tramite rinforzi negativi (scariche elettriche, punizioni, ecc.), finanche alla lobotomia.
Di fronte alla diversità i gruppi di potere strutturano ancora oggi interventi di conversione e/o correzione ma anche epurazione finalizzati ad un cambiamento imposto dalla cultura dominante. Le terapie o strategie di conversione hanno come obiettivo l’estinzione di un comportamento o di un’ideologia ritenuta “sbagliata”  diventando inevitabilmente generatori di odio fra gli umani. Allora cosa riparare? Le persone che esprimono se stesse oppure il pensiero dominante di chi prova disgusto verso altri esseri umani?

 

Dott.ssa Cristiana Bonaffini, Psicoterapeuta Psicosessuologa: “La sessualità umana ed i copioni sessuali

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS,1999): “la sessualità è parte integrante della vita ed è influenzata dall’interazione di fattori biologici, psicologici, sociali, economici, politici, etici, giuridici, storici, religiosi e spirituali che arricchiscono e rafforzano la comunicazione e l’amore tra le persone“.

Nasciamo sessuati, dotati cioè di un sesso biologico, ma impieghiamo tutta la vita a diventare Sessuali. Il contesto in cui nasciamo e cresciamo, l’educazione, le convenzioni sociali e gli stereotipi,  ci forniscono dei Copioni che usiamo per riconoscere noi stessi e gli altri come sessuati e poter sentire in modo sessuale.

Esistono più dimensioni legate alla sessualità, quella riproduttiva, quella relazionale e quella ludica, tutte degne di rispetto e proprio nel rispetto, di sé e dell’altro, esistono vari modi di vivere la sessualità.

 

Dott Mario Vetri, Endocrinologo , A.O. Garibaldi Nesima:Quando un farmaco può cambiarti la vita

La designazione dei disturbi dell’identità di genere, come disturbi mentali non dovrebbe essere intesa come una licenza per la loro stigmatizzazione, o per la privazione dei diritti civili dei pazienti DIG.

Le ultime novità apparse sulle linee guida dell’Endocrine Society puntano l’attenzione sulla disforia di genere nei bambini e soprattutto negli adolescenti. Si suggerisce che gli adolescenti che soddisfino i criteri diagnostici per l’incongruenza di genere, e risultino idonei al trattamento, debbano essere sottoposti a terapia per bloccare lo sviluppo puberale. Esistono regimi di trattamento diversi per adolescenti e adulti.

Le persone transessuali dovrebbero essere incoraggiate a prendere in considerazione la problematica della fertilità prima di iniziare la terapia ormonale di conversione. Bisogna informare i pazienti che si accostano alla terapia ormonale che esiste una cronologia attesa per gli effetti di tali terapie.

Sono poche le controindicazioni ed i rischi connessi al trattamento ormonale di conversione, ma vanno cautamente valutati.

 

Avv. Gabriella Gangi del Foro di Catania: “Orientamento sessuale e identità di genere di fronte alla legge”                     

Nell’ambito del seminario di riflessione organizzato dall’associazione Spazio Imago, l’intervento della scrivente sarà finalizzato ad illustrare l’iter procedimentale di rettificazione del sesso come previsto dalla legge n. 164/1982 modificata dal D.lgs. n. 150/2011. Nello specifico i temi trattati saranno: i soggetti coinvolti nel procedimento, i presupposti dell’azione giudiziaria, la necessaria documentazione medica e psicologica, l’eventuale intervento del Consulente Tecnico d’Ufficio, l’istanza di rettificazione del minore. L’intervento porrà, inoltre, l’attenzione sulla evoluzione culturale e ordinamentale che ha portato a riconoscere il diritto all’identità di genere quale elemento costitutivo del diritto all’identità personale. Sul punto, si farà riferimento alla recente sentenza n. 221/2015 della Corte Costituzionale che è giunta a sostenere la non indispensabilità dell’intervento chirurgico ai fini della rettificazione anagrafica superando così il rigido orientamento giurisprudenziale precedente.

 

Dott. Andrea Malpasso, Associazione Queers:Dal tabù alla condivisione: linee guida per la relazione di aiuto con la persona LGBT+

La comprensione dell’organizzazione psicosessuale dell’individuo prevede l’adozione di un’epistemologia complessa. In tale ottica, la variabilità delle identità sessuali, nella sua multidimensionalità, può essere considerata come caratteristica costitutiva dell’esistenza umana. Nel contesto della relazione di aiuto, ogni professionista, essendone parte interagente, ha il compito di riflettere sui pregiudizi personali relativi al binarismo di genere e, nello specifico, alle omosessualità, bisessualità e transessualità. La cultura omo-transfobica, da noi inevitabilmente assimilata, in un contesto sociosanitario fortemente eteronormato, può influenzare il rapporto tra professionisti e persone LGBT+. A partire da una riflessione critica su questi aspetti, sulla base di un approccio affermativo, si propone la co-costruzione di una relazione di aiuto basata sull’accoglienza e sul non-giudizio. L’intento è quello di fornire alcuni importanti spunti di riflessione che possano tracciare una linea comune e condivisa per la relazione con le persone LGBT+.

 

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